
Titolo: L’uomo, la bestia e la virtù
Autore: Luigi Pirandello
Regia: Francesco Varano
Tecnico audio e luci: Dilva Rossi, Gilberto Caruso
Intepreti – Personaggi
Rosaria, governante del signor Paolino: Elena Paese
Il signor Totò, farmacista: Marco Bolazzi
Il trasparente professor Paolino: Filippo Spatola
Belli, scolaro: Leonardo Latagliata
Giglio, scolara: Erica Verzotti
La virtuosa signora Perella: Chiara Gavinelli
Nonò, figlio dei Perella: Giorgia Botta
Il dottor Nino Puleio: Girolamo Cinotti
Grazia, domestica di casa Perella: Erica Verzotti
Filippo, un marinaio: Leonardo Latagliata
Il Capitano Perella: Roberto Boggio
Note sull’opera
Scritta nel 1919, “l’Uomo, la Bestia e la Virtù”, si rivela essere, sotto l’apparente leggerezza e comicità, una farsa tragica che irride i falsi valori morali e religiosi di una umanità ipocrita, una commedia esilarante e allo stesso tempo atroce.Il trasparente signor Paolino, professore privato, ha una doppia vita: è l’amante della signora Perella, moglie trascurata del Capitano Perella, capitano di mare che torna raramente a casa, ha un’altra donna a Napoli ed evita di avere rapporti fisici con la moglie, usando ogni pretesto. La tresca potrebbe durare a lungo e indisturbata ma, inaspettatamente, la signora Perella rimane incinta del professor Paolino. Il professore è costretto dunque ad adoperarsi per gettare la sua amante fra le braccia del marito, che si fermerà in casa una sola notte, studiando tutti i possibili tragicomici espedienti.
Note di regia
TEMI FONDAMENTALI DELL’OPERA: la maschera e il suo opposto. Nel testo, Pirandello dà vita a tre personaggi che indossano le maschere esplicitate nel titolo: l’Uomo, la Bestia e la Virtù. Ognuno di loro, come il tono farsesco della commedia prevede, cela dentro di sé l’esatto opposto di ciò che manifesta pubblicamente. Così l’Uomo rappresentato dal professor Paolino, motore dell’intera vicenda, nasconde la sua bestialità dietro a una morale di cui parla ma che non applica; la Virtù, ovvero la Signora Perella, porta in grembo la prova della sua discesa nel peccato e il Capitano Perella che si comporta da Bestia a casa sua, in realtà è facilmente addomesticato in altri lidi.
MESSA IN SCENA: la messa in scena rispetta fedelmente il testo e il contesto in cui l’autore ha dato vita all’opera. È una commedia che, pur trattando i temi tipici della poetica pirandelliana, li declina in un’atmosfera più scollacciata, con qualche concessione in più alla comicità dei personaggi che danno vita a dialoghi e monologhi frizzanti. Unica nota di originalità rispetto all’ambiente originale è l’assenza di sipario a dividere i tre atti, poiché la vicenda si svolge nell’arco di ventiquattr’ore, dalla mattina prima alla mattina dopo; si è deciso di mantenere gli spettatori all’interno dell’atmosfera senza interruzioni cronologiche, in modo da far loro vivere la storia in totale adesione con gli attori che la interpretano.
La compagnia
“TEATRO C’ERA L’ACCA”, è iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (R.U.N.T.S) con atto DD 1909/A1419A/2022.
È nata come associazione culturale teatrale non a scopo di lucro, nel 2008 come specializzazione della precedente associazione fondata nel 1998 a Bellinzago Novarese da Tazio Brusa (scomparso prematuramente nel 2005); lavora essenzialmente alla creazione, promozione e diffusione di commedie teatrali, teatro di strada e commedia dell’arte.
Attiva dal 1996, la compagnia “C’ERA L’ACCA” ha creato, prodotto e realizzato 27 spettacoli teatrali di vario genere presentati in diversi festival sia in Italia sia in Europa (Festival di Avignone, Festival de la Sorgue, Festival Font Arts di Pernes, Festival di Aurillac).
Contatti: Marco Bolazzi (Presidente Associazione) tel. 349.4331236
indirizzo mail: info@compagniaceralacca.it oppure marco.bolazzi@gmail.com
sito internet: www.compagniaceralacca.it, pagina facebook www.facebook.com/compagniaceralacca
indirizzo sede: Via Alessandro Antonelli, 8 BELLINZAGO NOVARESE (NO)























